Raccontiamo l’esperienza della CER del Comune di Povegliano V.se anche sul n. 175/2025 di “Verona Economia 7”

Lucia Vesentini, avvocata integrativa certificata in Conscious Contracts, ha seguito il processo di nascita della CER Gocce di Comunità, per cui è stato scelto il modello societario della fondazione.

Avvocata Vesentini, come nasce il progetto della CER di Povegliano e quali sono stati i primi passi?

L’idea della CER a Povegliano è nata già ad aprile 2023, quando abbiamo incontrato il Comune, che aveva il desiderio di avviare una comunità energetica rinnovabile. Insieme abbiamo costruito il progetto con un approccio partecipativo basato sul metodo Conscious Contracts, in cui non conta solo il risultato finale, ma anche il modo in cui lo si raggiunge. L’obiettivo non era solo quello di produrre energia da fonti rinnovabili, ma anche di creare una vera comunità, coinvolgendo soggetti diversi: la parrocchia, le associazioni locali, le cooperative e le imprese. Nell’agosto 2023 abbiamo presentato il progetto al bando di Fondazione Cariverona, ottenendo il massimo finanziamento disponibile, pari a 60.000 euro.

Come avete coinvolto la cittadinanza e quali sono state le reazioni?

Dopo aver ottenuto il finanziamento, la fase successiva è stata quella di presentare il progetto alla cittadinanza. Abbiamo organizzato diversi eventi partecipativi per spiegare il funzionamento delle CER, che per molti erano un concetto ancora poco chiaro. Ci aspettavamo una certa diffidenza iniziale, perché mettersi insieme per un progetto comune non è mai semplice. Tuttavia, siamo rimasti sorpresi dalla risposta positiva delle persone. Chi inizialmente si avvicinava solo per una questione di risparmio economico, alla fine si è appassionato all’idea di costruire qualcosa di più grande: una rete di relazioni e di fiducia. Abbiamo chiuso il percorso partecipativo con cinque incontri, in cui si è creata una vera e propria sintonia tra i partecipanti. Alla fine, molte persone ci hanno detto che erano entusiaste di continuare a incontrarsi anche oltre il progetto energetico, segno che la CER ha un forte valore sociale.

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Federica Amici, avvocata che ha assistito assieme alla collega Lucia Vesentini la nascita della comunità energetica Gocce di Comunità, ci spiega lo strumento legale innovativo utilizzato in fase di costituzione.

Avvocata Amici, che cos’è il Conscious Contracts e perché è stato scelto per la CER di Povegliano?

Il Conscious Contracts è uno strumento giuridico innovativo nato negli Stati Uniti negli anni ’90 grazie agli avvocate Linda Alvarez e J. Kim Wright. Si inserisce nel più ampio movimento dell’avvocatura integrativa, che mira a creare relazioni più consapevoli e durature tra le parti di un accordo. A differenza dei contratti tradizionali, che si concentrano solo sugli aspetti legali e sulle tutele in caso di controversie, il Conscious Contracts pone al centro le persone, i loro valori e il modo in cui intendono lavorare insieme. Nel caso della CER di Povegliano, questo approccio era perfetto, perché una comunità energetica non è solo un insieme di pannelli solari, ma un gruppo di persone che devono collaborare nel tempo. Con questo metodo abbiamo costruito una base solida, che aiuterà la CER a crescere in modo armonioso.

Come funziona concretamente il Conscious Contracts? Quali sono le sue fasi principali?

Il Conscious Contracts si sviluppa in tre fasi principali: Fase identitaria, ovvero le parti coinvolte definiscono chi sono, quali valori condividono e quale visione vogliono perseguire insieme. Questo è un passaggio fondamentale, perché aiuta a creare una base comune su cui costruire la collaborazione. Fase operativa: qui si stabiliscono le regole pratiche dell’accordo, definendo chi fa cosa, quando e come. Questa parte include anche la struttura giuridica scelta (nel caso di Povegliano, la Fondazione di partecipazione). Clausola di resilienza e armonia: è l’aspetto più innovativo. Le parti si preparano in anticipo a gestire eventuali conflitti, creando strumenti per risolvere le divergenze in modo collaborativo, senza ricorrere immediatamente alle vie legali. L’obiettivo è evitare che le incomprensioni si trasformino in problemi più grandi, mantenendo sempre un dialogo aperto tra i partecipanti.

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